Il rott è materiale, grande e grosso anche da cucciolo. Starà pure sempre ai tuoi piedi, ma se sono sotto il tavolo e lui si alza, vedi il tavolo volare come nei peggiori bar di Caracas. Se ti fa le feste, correndoti incontro, adieu. Il rott è un ruminante onnivoro. Un biascicatore seriale. Come gli indiani col betel, solo che loro poi sputano, il rott ingolla. La qualunque. Pietre, carta, pigne, tronchi, calze, asciugamani, cucce e tendoni da circo. Se lo vedi annusare e o guardare una cosa, quella è spacciata. Non importa se è la succulenta curata per 20 anni, il bonsai di 150, la teiera della prozia. Sparirà dentro al rott. Esattamente come col gatto di schrödinger, solo che c’è da pregare tutti gli dei che non ci sia bisogno di doverlo aprire, il rott, ma solo dar tempo alla peristalsi ecc., ecc., ecc. È sempre questione di culo e vi assicuro che il culo del rott è sorprendentemente simile alla casa, che per un po’ nasconde, però non ruba. La raccolta delle cacche diventerà sempre un momento interessante, pieno di carramba che sorpresa, di toh ecco dov’era finito, di guarda un po’ chi si rivede, sempre che fosse un qualcosa di adamantio super rinforzato capace di resistere alla sua bocca con relativi denti. (E qui potrei anche scrivere un poema sull’importanza di quella parolina magica che é il lascia, l’apriti sesamo, il rimetti a posto la candela, quel che volete, possibilmente senza farsi ringhiare contro o peggio ancora vedere un pezzo del proprio arto seguire il percorso di cui prima, ma vabbè). Il rott combatte e scuote, per uccidere la preda, tenetelo presente se si fissa coi tendoni del salotto o con i cuscini del divano, anche solo per evitare danni collaterali ed un effetto domino in tutta la casa. La chiudo qui ricordando anche che il rott ha una coda che può far danni come la bocca, pur essendo priva di denti, ma dotata di un fenomenale effetto spazzola e che avere un rott è bellissimo.
di Silvia Rossi