Selezione – Chi più spende, meno spende

Di Daniela Maffei
Pubblicato su “Cani” nel 1998

Decidere di accogliere nella nostra vita un cane non è come voler acquistare una lavatrice o una macchina nuova. Significa accettare nella nostra casa una nuova vita, un nuovo “figlio”, per il quale dovremo impegnarci molto, in termini di tempo e denaro e dal quale non potremo aspettarci null’altro che incondizionato affetto, senza giudizi o parzialità, indipendentemente da quale sia il nostro aspetto, la nostra religione, il nostro colore della pelle, il nostro credo politico.
E perciò corretto impegnarci con cura nella scelta del nostro compagno a quattro zampe che ci accompagnerà per dieci, dodici anni della nostra vita.

Viene normale, quando si decide di acquistare un cucciolo di razza, cominciare a sfogliare i giornali locali alla ricerca di annunci gratuiti, per poi probabilmente telefonare a coloro che risiedono più vicini a casa nostra e scegliere tra coloro che propongono i cuccioli a prezzi inferiori.
Purtroppo questo non è il metodo più adatto per cercare seriamente un cucciolo.
Sono dolente di affermarlo, ma sono i “privati”, – e purtroppo in questo gruppo sono compresi un numero notevole di commercianti, anche se i privati che lavorano bene ci sono, ma non in gran numero – che senza esperienza o senza scrupoli poco cambia, nella sostanza, fanno accoppiare scriteriatamente le loro cagne con il maschio “del vicino”.
Sembrerà incredibile, ma sono proprio costoro che, numericamente (da tabulati ENCI) producono più cuccioli che tutti gli allevatori con affisso riconosciuto messi insieme; la percentuale è del 85% contro il 15% degli allevatori con affisso!!! E ovviamente questo 85% di cuccioli trova una sistemazione….. E parliamo soltanto dei soggetti regolarmente iscritti al LOI. Se potessimo includere nel numero anche quelli che, per risparmiare poche lire non sono stati iscritti, la percentuale sarebbe sensibilmente maggiore……..

Fare una ricerca in tal senso ci permetterà in ogni caso di venire a conoscenza di una discrepanza: quella che esiste tra il prezzo dei soggetti figli di riproduttori selezionati e il prezzo degli “altri”, anche se la telefonata tipo di chi cerca un cucciolo (di rottweiler nel caso specifico, ma tale discorso si può adattare a qualsiasi altra razza) è all’incirca su questi toni : “Buongiorno, sto cercando un cucciolo maschio (chissà poi perchè sempre maschi!) di rottweiler. Quanto costa?” .
Questo non permette di capire realmente quali sono le differenze tra chi ci propone un cucciolo da 300.000 lire e chi ce lo propone a 2 milioni o più.
E’ certo importante sapere quanto costa un cucciolo, anche perchè non sempre possiamo far fronte a richieste medio alte, ma questa è l’ultima domanda da porre a chi vende.
Quelle fondamentali sono, invece, altre. Vediamo le più significative.
– i cuccioli hanno il pedigree? Italiano o di quale nazione?
– avete solo rottweiler o anche altre razze?
– I genitori si possono vedere?
– i genitori sono ufficialmente esenti da displasia?
– i genitori hanno la prova di selezione (ZTP)?
– i genitori hanno partecipato a prove espositive? Di che tipo?
– vaccini e tatuaggio sono stati effettuati?
– come seguite i proprietari dei cuccioli?
– sono titolari di affisso riconosciuto ENCI ?
– e poi, a questo punto, se la maggior parte delle risposte è soddisfacente , chiedete il prezzo, anche se dovrete porre a voi stessi ancora una domanda: è meglio acquistare oggi un cucciolo a 400 mila lire che poi si rivelerà, nella migliore delle ipotesi, assolutamente non tipico, con problemi morfologici nei quali a stento possiamo riconoscere un rottweiler, senza considerare gli eventuali problemi di salute o caratteriali o l’assenza di pedigree, oppure spendere una cifra certo non modesta, essendo magari costretti ad attendere qualche mese prima di ritirare il cucciolo e facendo anche un centinaio o più di kilometri ma che ci permetta di poter essere certi delle qualità morfo caratteriali dei riproduttori?
Del resto, ad esclusione del prezzo di acquisto, mantenere il vostro cane inciderà nella stessa maniera, sia che sia figlio di riproduttori selezionati sia che non lo sia…… Quello che probabilmente farà la differenza, anche grossa, saranno le spese veterinarie!

E’ bene dare uno standar per le risposte alle nostre domande, chiarendole una per una.
Perchè chiedere se i cani hanno il pedigree? Bhe, perchè se non ce l’hanno, non sono cani di razza!

Pedigree Italiano o di altre nazioni: questo per evitare di incappare in qualche rivenditore che ci propina per italiano un cucciolo polacco piuttosto che ungherese o russo; ricordate, a questo proposito, che i pedigree italiani arrivano dopo alcuni mesi (anche 12 o più) dall’ENCI mentre i cuccioli che arrivano dall’Est il pedigree, di solito, lo hanno subito (e poi sarebbe interessante sapere se è veramente il loro!). I pedigree dei cuccioli importati, inoltre, vanno accuratamente visionati. Ci deve essere il simbolo FCI (il mondo) e la relativa sigla, altrimenti il pedigree non è valido, ed inoltre deve essere accompagnato dall’EXPORT, ovvero un allegato cartaceo che contenga questa parola e tutti i dati del cane. In assenza di ciò, per avere la voltura del pedigree (obbligatoria) si sarà costretti ad inviare il pedigree nel paese di appartenenza per ottenere tale export e si sarà costretti ad attendere anche più di un anno, oltre a spese notevoli.
Per avere la certezza del pedigree LOI del vostro cucciolo, chiedete la copia del pedigree dei genitori e dei moduli A e B dell’ENCI, anche se va detto che chi lavora con serietà questi documenti ve li proporrà senza bisogno di chiederglielo.

Solo la razza desiderata o altre razze: questo perchè chi alleva coscienziosamente alleva pochissime razze, quando non una sola, essendo difficile seguire con criterio molte razze.

Perchè chiedere di vedere i genitori: chi rivende non può certamente mostrarvi né il padre né, tantomeno, la madre!. Per chi alleva direttamente questo non é un problema, anche se spesso succede che lo stallone, specie se titolato, risieda a molti km. di distanza. Ci sarano certo fotografie e risultati di expo che potranno presentarcelo al meglio.

E sin qui, tutto può rientrare nel “déjà vu”, valido per molte, se non tutte, le razze, e per evitare di incorrere in incauti acquisti.
Entrando nel merito della razza rottweiler è bene assicurarsi di scegliere il proprio cucciolo da riproduttori sani.
Sani significa non soltanto non malati, ma che diano garanzie circa la non trasmissibilità delle malattie genetiche, sulla loro tipicità e sull’equilibrio.
Nel rottweiler la più nota delle problematiche è, probabilmente, la displasia.
Ciò significa che o noi visioniamo personalmente le lastre dei riproduttori (sempreché ciò sia possibile e che si sia in grado di dare un giudizio competente) oppure è necessario richiedere al proprietario della fattrice (che, in tutti i casi è detto “allevatore”, sia che sia un privato sia che sia un allevatore amatoriale con o senza affisso, sia che sia – sic – un produttore di cuccioli) che ci mostri realmente di aver sottoposto la sua fattrice ad esami specifici e che abbia scelto uno stallone con pari requisiti.
Se i riproduttori sono stati sottoposti all’esame ufficiale che attesta l’esenzione displasia, in facciata di pedigree è stampigliata una “a” all’interno di un triangolo che porta la scritta “Controllo displasia”.
All’interno del pedigree sulla destra viene riportato il grado di HD ovvero: A – Esente, B – Quasi normale, C – Ancora ammesso, oppure, nel caso di comprovata displasia la menzione D – Media oppure E – Grave.
Al di sotto di questa scritta vi è la firma del lettore ufficiale responsabile, con il suo timbro.
Qualsiasi persona che abbia sottoposto i propri riproduttori a questo esame sarà non solo lieto, orgoglioso! di mostrarvi “nero su bianco” che i cuccioli sono figli di genitori esenti displasia. Non fidatevi se vi dicono “I miei cani sono sani! Guardi come saltano!” Oppure se vi dicono: “Si, ho fatto le lastre, a non sono quelle ufficiali”. Purtroppo queste prove da sole non bastano!
E’ altrettanto importante accertarsi che i riproduttori non siano affetti da difetti di dentatura, da problemi legati agli occhi (entropion ed ectropion) o da errata costruzione morfologica, tutti difetti questi che potrebbero influire anche sulla sanità dei cuccioli ed inoltre che non abbiano difetti morfologici che potrebbero allontanarli dal tipo richiesto per la razza (ad es. occhi chiari, macchie bianche ecc.) – del resto se scegliamo un rottweiler vogliamo un rottweiler, e non un cane che soltanto gli somigli! – e che siano assolutamente equilibrati.
Tutte queste notizie, relativamente ai riproduttori, possiamo trovarle raggruppate insieme nella prova di selezione – ZTP – alla quale i proprietari di rottweiler responsabili sottopongono i loro soggetti.
In una sola prova vengono infatti testati: l’esenzione displasia, l’assenza di tare e difetti da squalifica trasmissibili, riferiti a: denti, entropion, ectropion, mancanza dei testicoli (quest’ultimo solo per i maschi, ovviamente!), macchie bianche, occhi troppo chiari, inversione del tipo ecc., e l’equilibrio del soggetto.
Dal momento che i genitori hanno superato lo ZTP, perchè preoccuparsi anche delle prove espositive? Perchè spesso chi ci vende un cucciolo ci dice che i genitori hanno vinto nella tale o talaltra esposizione, ma noi non sappiamo orientarci.
Il fatto che un rottweiler abbia ottenuto un primo posto in una regionale è poco indicativo per quanto attiene le caratteristiche morfologiche e funzionali del soggetto.
Le esposizioni dalle quali si esce con una relazione chiara e precisa sul soggetto presentato, valevole sotto l’aspetto cinotecnico, sono i Raduni di razza, organizzati dal Club, dove vengono chiamati a giudicare esperti qualificati.

Sotto l’aspetto cinotecnico è dunque più qualificante un piazzamento ad un raduno che un primo posto ad una regionale dove, oltretutto, la concorrenza è spesso aleatoria

Perchè chiedere vaccinazioni e tatuaggi?
Le vaccinazioni fanno parte del corredo sanitario del cucciolo, quindi non acquistate cani non vaccinati e sverminati a dovere; rischiereste di trovarvi, dopo pochi giorni, con un cane gravemente malato, così come non portatevi a casa un cucciolo al quale il vaccino sia stato inoculato da meno di 7 giorni; il suo sistema immunitario non ha ancora avuto il tempo di assimilarlo.
Il tatuaggio (o microchip) è OBBLIGATORIAMENTE a carico dell’allevatore, tant’è che l’ENCI prevede che i cuccioli non possano lasciare l’allevatore senza tatuaggio (o il microchip) e prima di aver raggiunto i 50 giorni di età! Perciò se vi dicono “Questo è il numero di tatuaggio, provveda lei a farglielo”. oppure se vi propongono un cucciolo con meno di 50 scappate a gambe levate!

Alcuni ricorrono all’aiuto del veterinario al momento della scelta del cucciolo: va però detto che é abbastanza inutile farsi accompagnare da un medico veterinario per farsi attestare la tipicità dei cuccioli, a meno che questi sia un giudice esperto di tale razza. Il veterinario, inoltre, se non sottopone i cuccioli a degli esami di laboratorio non è in grado di dirvi con certezza se questi presentano patologie, a meno che non si tratti si situazioni macroscopiche.
Perciò portate il vostro nuovo cucciolo dal vostro veterinario di fiducia subito dopo l’acquisto e fategli fare una visita accurata. Se ci fossero problemi, l’allevatore serio – che in linea di massima si accerta con molto scrupolo dello stato di salute dei propri cuccioli prima di cederli – non avrà motivo per non curarlo personalmente per poi rendervelo con “il tagliando fatto”.

Perchè chiedere se sono titolari di affisso? Questo potrebbe esservi utile per distinguere tra privati, allevatori occasionali o altri. La titolarità dell’affisso non vi garantisce nulla di particolare, ma in linea di massima chi ha affrontato l’iter e le spese per ottenere l’affisso è un cinofilo convinto. Purtroppo, anche tra i titolari di affisso, come in qualsiasi categoria, vi sono personaggi poco affidabili, ma la stragrande maggioranza è formata da persone che amano profondamente i cani e seguono scrupolosamente le indicazioni di selezione.

Ed infine, perchè preoccuparsi se verremo seguiti e come? Se non siete già dei proprietari di cani esperti, chi se non l’allevatore coscienzioso potrà rispondere a tutte le vostre domande, aiutarvi nella crescita del cucciolo e nella sua educazione, darvi tutti quei consigli che il caso richiede?

E’ vero, i figli di genitori selezionati costano di più; ma perchè correre inutili rischi…